ALPI E SANTUARI

ALPS AND SANCTUARIES

   
   

Il volume è curato e tradotto di Pier Francesco Gasparetto che ha insegnato Letteratura Inglese all’Università di Torino ed è membro fondatore del Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia. Contiene una introduzione di Luigi Zanzi, Vice Presidente dell'Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi, con sede a Lucerna, e docente di Teoria della Storia all'Università di Pavia.

Quando nel 1881 Samuel Butler pubblicava Alps and Sanctuaries, la realtà alpina illustrata dallo scrittore raffigurava situazioni ben diverse da quelle odierne. La descrizione che ne fa il viaggiatore inglese, e prima di lui molti suoi connazionali che l’avevano preceduto, è più vicina alla curiosità dell’etnologo, del glottologo, di quelle discipline antropologiche che ai suoi tempi erano riconducibili al più vasto e onnicomprensivo settore del "folclore", termine con cui si includevano campi di ricerca che proprio allora si andavano configurando in singoli approcci scientifici.

Oggi le "Alpi" richiamate dal Butler sono mutate, si sono adattate alle esigenze dei tempi: sono un’altra cosa. O meglio, coesistono – quando di esse si è saputo preservare le espressioni più genuine della cultura montana – con la loro trasformazione da luogo ostile agli insediamenti abitativi a sistema di ospitalità, di svago, di riposo: in senso ricreativo e culturale. Con tutto il rispetto che un ambiente fragile come quello alpino richiede, tanto a tutela della naturalità dei luoghi quanto a salvaguardia della cultura che esprime.

Dalla creazione dei Parchi naturali disposti a corollario del sistema alpino piemontese, agli interventi tesi al recupero e al restauro dei grandi complessi santuariali. A partire da quelli citati dal Butler: la Sacra di San Michele ed il Santuario di Oropa, del quale è in discussione in questi giorni in Consiglio regionale proprio la sua istituzione a Riserva naturale. Ne d’altra parte sarebbero comprensibili i risultati lusinghieri che seguono ormai a ritmo sempre più frequente sull’onda di due riconoscimenti che fanno per ciascuna di queste due realtà, altrettanti sistemi di eccellenza a livello internazionale: l’inserimento dei Sacri Monti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, avvenuto nel luglio 2003 (Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo e per la Lombardia, Ossucio e Varese) e le Olimpiadi invernali previste per il 2006 che vedranno le nostre Alpi protagoniste e che ci consentiranno di far conoscere le nostre ricchezze, di cui i Sacri Monti, ed i loro ambienti ricchi di raccolta suggestione, sono fra i beni più preziosi.

 

 

 

 Il volume è in vendita al prezzo di € 10,00 più spese di spedizione

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