LA
TERMINOLOGIA SPECIALISTICA
Al
fine di rendere più accessibile la consultazione
delle schede sui macrofossili (molluschi, brachiopodi,
pesci), viene proposto un sintetico glossario (Allasinaz,
1985a, b; Mayr, 1988; Pérès & Picard,
1964; Prati Musetti, 1993; Raffi & Serpagli, 1993)
comprendente i termini più frequenti.
Autoecologia:
insieme delle caratteristiche ecologiche riferite ad una
singola specie.
Batiale: piano esteso ad una profondità
compresa tra circa 200 m e 4.500 m.
Bentonico: riferito al bentos.
Bentos: insieme di organismi animali
e vegetali che vivono sul fondo marino e risentono delle
condizioni e della natura del substrato.
Biocenosi: associazione ecologica di
diverse specie animali e vegetali che, reciprocamente
limitate e selezionate da particolari condizioni ambientali,
occupano in modo continuo e per generazioni successive
un determinato territorio.
Biocenosi delle Alghe fotofile (AP):
associazione ecologica che si sviluppa sulle superfici
rocciose più o meno intensamente illuminate, ad
una profondità che va da qualche centimetro al
di sotto del livello medio del mare, fino a circa 40 m
(Fig. 5).
Biocenosi dei fondi detritici costieri (DC):
associazione ecologica localizzata tra circa 40 m e 80
m di profondità. E’ molto variabile ed è
legata alla natura delle coste e alle biocenosi che si
sviluppano nell’adiacente piano infralitorale: può
essere infatti formata da ghiaie, sabbie, detriti conchigliari
(molluschi), detrito coralligeno, resti di briozoi, alghe
calcaree (Fig. 5).
Biocenosi dei fondi detritici del largo (DL):
associazione ecologica ubicata nell’orizzonte più
profondo del piano circalitorale. Il materiale detritico
che forma le ghiaie del largo è costituito da una
parte inorganica, rappresentata da piccoli ciottoli di
apporto fluviale, e da una parte organogena, formata da
numerosi detriti conchigliari appartenenti a specie viventi
sui fondali (Fig.
5).
Biocenosi a Posidonia oceanica (HP): associazione
ecologica che si estende da circa 2 m fino a 25-40 m di
profondità. E’ caratterizzata da substrati
sabbiosi e dalla presenza di numerosi piccoli molluschi
(Fig. 5).
Biocenosi delle sabbie fini ben classate (SFBC):
associazione ecologica compresa tra circa 2,5 m e 25 m
di profondità, rappresentata nel Mediterraneo occidentale,
nell’Adriatico e nel Mediterraneo orientale, dove
si sviluppa su vaste superfici lungo le coste e sul fondo
delle baie.
Questa biocenosi è caratterizzata dall’assenza
di alghe e fanerogame marine, dalla dominanza dei bivalvi
e dalla presenza di una sabbia fine molto omogenea (Fig.
5).
Biocenosi delle sabbie grossolane e delle ghiaie fini
sotto l’influenza delle correnti di fondo (SGCF):
questa associazione ecologica può essere presente
sia nel piano infralitorale, sia in quello circalitorale.
E’ caratterizzata dalla presenza di frammenti scheletrici,
conchigliari e da resti calcarei trasportati dalle correnti
di fondo (Fig. 5).
Biocenosi dei fanghi batiali (VP): associazione
ecologica localizzata negli orizzonti superiori del piano
batiale, in presenza di un sedimento politico giallastro
o grigio-azzurro.
Questa biocenosi è ricca di specie caratteristiche,
soprattutto molluschi e crostacei (Fig.
5).
Biocenosi dei fondi terrigeni costieri (VTC):
associazione ecologica localizzata tra circa 20 m e 90
m di profondità; si instaura su sedimenti fini,
di colore grigio più o meno scuro, provenienti
da apporti terrigeni (Fig.
5).
Biotopo: area geografica (di superficie e di
volume variabili) sottomessa a condizioni in cui le dominanti
ambientali sono omogenee. La componente biologica del
biotopo viene definita biocenosi.
Bisso: complesso di robusti filamenti (secreti
dal piede e di natura essenzialmente proteica) tramite
cui il mollusco si fissa ad un substrato.
Callo: ispessimento di materiale conchigliare
che nei gasteropodi appare più frequentemente localizzato
sul labbro interno, attorno alla columella, chiudendo
talora l’ombelico della conchiglia (Fig.
3).
Cancellato: tipo di scultura determinata dall’incrociarsi
di rilievi assiali e spirali, in modo da formare un reticolo.
Carnivoro: organismo che cattura prede vive.
Cerniera: nei bivalvi costituisce il complesso
di denti e fossette localizzato nella zona in cui le valve
si articolano (Fig.
1).
Circalitorale: piano esteso ad una profondità
compresa tra circa 50 m e 200 m.
Collezioni storiche: si fa riferimento alle collezioni
del Museo del Dipartimento di Scienze della Terra di Torino
e a quelle affidate al Museo Regionale di Scienze Naturali
di Torino. In questi casi i campioni appartengono a collezioni
realizzate durante l’800 da diverse persone non
sempre distinguibili.
Alcune collezioni di molluschi del Bacino Terziario Piemontese
(es. De Alessandri, Monelli, Rovasenda, …) sono
state inglobate nella collezione Bellardi & Sacco.
Columella: asse centrale attorno a cui si avvolge
il complesso delle spire nei gasteropodi.
Condroforo: fossetta sporgente a forma di cucchiaio,
ubicata nell’area ligamentare dei bivalvi. Può
essere presente solo sulla valva sinistra o su entrambe
le valve e la sua funzione è quella di contenere
il resilium (o legamento interno), un cuscinetto triangolare
che svolge una funzione analoga a quella del legamento.
Congenerico: appartenente allo stesso genere.
Conspecifico: appartenente alla stessa specie.
Corona: parte del dente che sporge nella cavità
boccale dei vertebrati.
Costola: sensibile rilievo (generalmente smussato
e nodoso) che nei gasteropodi consegue a successive stasi
di crescita del labbro, in favore del suo ispessimento.
Cronostratigrafia: suddivisione degli strati
rocciosi in cronozone, ossia in intervalli di tempo relativo
materializzati dalle litozone (unità definite in
base alle caratteristiche litologiche delle rocce) e dalle
biozone (unità definite in base al contenuto fossilifero
presente negli strati rocciosi).
Deltidio (o deltidium): struttura formata dalla
congiunzione di due piastre lungo i due lati del delthyrium
dei brachiopodi (Fig.
4).
Deltirio (o delthyrium): apertura da cui fuoriesce
il peduncolo dei brachiopodi (Fig.
4).
Denti cardinali: denti della cerniera posti immediatamente
sotto l’umbone dei bivalvi (Fig.
1).
Denti laterali: denti della cerniera con decorso
parallelo al margine dorsale dei bivalvi (Fig.
1).
Destrorso: avvolto verso destra, ovvero con apertura
a destra quando la conchiglia di un gasteropode è
presentata con l’apice in alto e l’apertura
di fronte all’osservatore (Fig.
3).
Detritivoro: organismo che rimuove il cibo inghiottendo
il sedimento in massa oppure selezionando le frazioni
di sedimento in cui la materia organica appare concentrata.
Ecologia: scienza che studia le relazioni reciproche
tra gli organismi e il loro ambiente di vita.
Endemico: presente esclusivamente in una determinata
area geografica.
Eocene: epoca geologica compresa tra circa 55
e 38 milioni di anni fa.
Equilaterale: si riferisce ai bivalvi la cui
conchiglia presenta due metà uguali rispetto ad
un piano che la divide dall’umbone al margine ventrale
(opposto).
Equivalve: si riferisce ai bivalvi le cui valve
si presentano specularmente uguali.
Foramen: foro da cui fuoriesce il peduncolo ed
è situato nella valva peduncolare dei brachiopodi
(Fig. 4).
Fossile: testimonianza (resto, impronta, traccia)
dell’esistenza di un organismo (animale o vegetale,
unicellulare o pluricellulare, eucariota o procariota)
vissuto in epoche geologiche passate.
Fusiforme: nei gasteropodi è la forma
di fuso della conchiglia, con la base allungata a formare
un canale sifonale (Fig.
3).
Geocronologia: suddivisione del tempo geologico
in intervalli temporali in stretta corrispondenza con
le unità cronostratigrafiche, di cui hanno lo stesso
valore cronologico.
Giro: spira completa attorno all’asse della
conchiglia dei gasteropodi (Fig.
3).
Inequilaterale: si riferisce ai bivalvi la cui conchiglia
presenta due metà diseguali rispetto ad un piano
che la divide dall’umbone al margine ventrale (opposto).
Infralitorale: piano costiero esteso ad una profondità
compresa tra circa 0 e 50 m.
Inequivalve: si riferisce ai bivalvi le cui valve
risultano asimmetriche l’una rispetto all’altra.
Integripalleato: si riferisce ai bivalvi dotati
di linea palleale continua.
Lato anteriore: nella conchiglia dei bivalvi
è generalmente la parte meno sviluppata rispetto
a quella posteriore (ad eccezione di Nucula, Lima, Donax,
…); il margine anteriore (Fig.
2) è distinto talvolta dalla lunula.
Lato posteriore: nella conchiglia dei bivalvi
è generalmente la parte più sviluppata rispetto
a quella anteriore;
il margine posteriore (Fig.
2) è talvolta distinto dallo scudo.
Legamento: elemento strutturale elastico, di
natura cornea, che mantiene unite le valve dei bivalvi
(Fig. 1); può
essere sia interno che esterno.
Linea palleale: linea che, sulla superficie interna
della conchiglia dei bivalvi, unisce le impronte dei muscoli
adduttori (Fig. 1).
Linee di accrescimento: linee più o meno
visibili presenti sulla superficie della conchiglia, parallele
al margine, la cui formazione consegue alle successive
fasi di crescita e riposo del mollusco; sono assiali nei
gasteropodi, concentriche nei bivalvi.
Litorale: fascia costiera compresa tra il livello
di bassa e di alta marea.
Lunula: depressione antistante agli umboni presente
sulle conchiglie di alcune specie di bivalvi.
Margine cardinale: margine “superiore”
della conchiglia dei bivalvi, in cui si trova l’umbone
dorsale.
Margine ventrale: è il margine “inferiore”
della conchiglia dei bivalvi, opposto all’umbone
(Fig. 2).
Miocene: epoca geologica compresa tra circa 25
e 5,4 milioni di anni fa.
Muscoli adduttori: muscoli presenti nei bivalvi
che hanno il compito di assicurare la chiusura delle valve
per contrazione. Questi muscoli lasciano sulla superficie
interna delle valve delle impronte molto nette (Fig.
1).
Neogene: periodo geologico (comprendente Miocene
e Pliocene) che si estende tra circa 25 e 1,8 milioni
di
anni fa.
Oligocene: epoca geologica compresa tra circa
38 e 25 milioni di anni fa.
Olotipo: esemplare originale scelto dall’Autore
della specie come tipo a rappresentare nominalmente la
specie istituita.
Orecchietta: sporgenza triangolare piana della
conchiglia di alcuni bivalvi, situata da una o ambedue
le parti dell’umbone.
Ornamenti esterni: nelle conchiglie dei bivalvi
possono essere concentrici e radiali. I primi sono concentrici
all’umbone e subparalleli al margine ventrale, costituiti
da linee e strie di accrescimento (Fig.
2), pieghe e solchi più o meno sporgenti o
profondi. Gli ornamenti radiali si dipartono invece dall’umbone;
sono costituiti da costelle, coste più o meno prominenti,
acute o arrotondate, separate da solchi di profondità
e larghezza estremamente variabile. Possono essere presenti
file di protuberanze, spine, tubercoli e nodi. Nelle conchiglie
dei gasteropodi (Fig.
3) si osservano linee di accrescimento più
o meno parallele all’asse, coste, rughe, varici;
gli ornamenti spirali decorrono parallelamente alla sutura
e includono strie, solchi, codoni, nastri, bande, carene.
Sulle conchiglie di bivalvi e gasteropodi possono infine
coesistere rilievi assiali e spirali con formazione di
una struttura a reticolo: questa ornamentazione è
detta cancellata
Paleoecologia: è lo studio ecologico delle
forme fossili e viene svolto al fine di ricostruirne gli
originali ambienti di vita. L’analisi paleoecologica
esamina i resti (spesso incompleti) degli organismi, le
modalità di fossilizzazione e la natura del sedimento
in cui è contenuto il fossile.
Palleale: relativo al mantello dei bivalvi.
Peduncolo: organo muscoloso dei brachiopodi con
cui la conchiglia si fissa al substrato.
Peliti: sedimento fine comprendente argilla e
silts, ovvero granuli le cui dimensioni sono inferiori
a 1/16 mm.
Piede: organo muscolare dei molluschi impiegato
per la deambulazione, l’infossamento e talora (in
alcune specie carnivore) per avvolgere le prede.
Pieghe: nei brachiopodi sono degli ornamenti
radiali, insieme a coste e costelle.
Pietra da Cantoni: formazione miocenica caratteristica
del Monferrato e formata da rocce sedimentarie (calcareniti,
calciruditi, marne calcareo-silicee ).
Pleistocene: epoca geologica compresa tra circa
1,8 milioni e 10.000 anni fa.
Pliocene: epoca geologica compresa tra circa
5,4 e 1,8 milioni di anni fa.
Radice: parte del dente dei vertebrati che si
trova all’interno della gengiva e che si impianta
nelle ossa mascellari e mandibolari.
Scudo: area allungata, lanceolata, situata nella
regione posteriore, immediatamente sotto agli umboni dei
bivalvi.
Sinistrorso: avvolto verso sinistra, ovvero con
apertura a sinistra quando la conchiglia di un gasteropode
è presentata con l’apice in alto e l’apertura
di fronte all’osservatore.
Sintipo: esemplare proveniente dal materiale
originale utilizzato dall’Autore per definire una
specie, senza però che questi abbia designato un
olotipo.
Senopalleato: si riferisce ai bivalvi caratterizzati
dalla presenza del seno palleale (Fig.
1) nella regione posteriore della valva.
Sospensivoro: organismo che si nutre delle particelle
in sospensione, filtrando l’acqua.
Specie accompagnatrici: sono le specie presenti
nel biotopo in esame, ma in modo non esclusivo.
Specie caratteristiche esclusive: sono le specie
localizzate esclusivamente in un determinato biotopo indipendentemente
dallo loro abbondanza o dominanza.
Specie caratteristiche preferenziali: sono le
specie che prediligono il biotopo in questione. Possono
trovarsi anche in altri biotopi, seppure in maniera meno
abbondante: in questi casi assumono il significato di
semplici specie accompagnatrici.
Suture: linee di contatto tra un giro e l’altro
nelle conchiglie dei gasteropodi (Fig.
3).
Turricolata: è la forma allungata, a spira
stretta della conchiglia dei gasteropodi.
Valva dorsale (o valva brachiale): valva dei brachiopodi
caratterizzata dalla presenza del brachidium (o brachidio),
apparato scheletrico (Fig.
4) che sostiene il lofoforo. Quest’ultimo è
un organo molle a forma di disco o di due braccia allungate,
munite di appendici filamentari o cirri rivestiti di ciglia
vibratili il cui movimento assicura la costante circolazione
dell’acqua con relativo trasporto di particelle
alimentari verso la bocca.
Valva ventrale (o valva peduncolare): valva dei brachiopodi
caratterizzata dalla presenza dell’umbone da cui
fuoriesce il peduncolo (Fig.
4).
Umbone: apice della valva, caratterizzata dalla
maggiore convessità della conchiglia (Figg. 2,
4).
BIBLIOGRAFIA
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vol. I, ECIG, Genova: 295 pp.
ALLASINAZ A., 1985 b - Sistematica degli Invertebrati.
Paleontologia, vol. II, ECIG, Genova: 371 pp.
MAYR H., 1988 - Fossili. Identificazione, distribuzione
geografica, giacimenti. Zanichelli: 242 pp.
PERES J. M. & PICARD J., 1964 - Nouveau manuel de
bionomie benthique de la Mer Méditerranée.
Rec. Trav. Mar. Endoume; 31 (47): 137 pp.
PRATI MUSETTI A., 1993 - Guida alla collezione di conchiglie.
Inserto redazionale di World Shells; n° 6.
RAFFI S. & SERPAGLI E., 1993 - Introduzione alla
Paleontologia. Zanichelli: 654 pp.
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