La flora micologica

Protagonisti ecologici per la molteplicità di funzioni biologiche che essi assolvono sono i funghi. Ma tra i più essi devono la loro fama per le qualità e le prelibatezze gastronomiche a cui si associano. In questo senso re indiscusso delle colline del Basso Monferrato è il Tartufo bianco (Tuber magnatum), ascomicete ipogeo legato in simbiosi con le radici di diversi alberi come pioppi, querce, tigli. Per il profumo ed il sapore che esercita è un esaltante richiamo alle gioie del palato. Attorno ad esso si è costituito un indotto commerciale - folkloristico che lo vede protagonista di fiere e varie iniziative.
Al nobile Tartufo bianco si contrappone la plebea Famigliola (Armillaria mellea) il cui uso, sebbene gli esperti la considerino di qualità scadente e spesso, se consumata in grandi quantità, responsabile di disturbi gastro-intestinali ed intossicazioni, in Monferrato è fortemente radicato in una antica tradizione gastronomica.
Tra i mangerecci si ricordano tra i molti, soprattutto il raro Ovolo buono (Amanita cesarea) che si rinviene nei boschi di Quercia sui terreni calcarei, il conosciutissimo Porcino (Boletus edulis) presente solo in boschi ben conservati, la Mazza di Tamburo (Macrolepiota procera), la Spugnola (Morchella vulgaris) divenuta ormai rara per la rarefazione del prediletto Olmo (Ulmus minor).
Anche tra i funghi non mancano rarità o preziosismi a tal proposito ricordiamo il Boleto pulcrotinto (Boletus pulchrotinctus), specie recentemente descritta e conosciuta per poche stazioni dell'Italia del Nord.

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BIODIVERSITA' DEL BASSO MONFERRATO Vegetazione Forestale - Flora - Funghi - Fauna