La
vegetazione forestale
Le colline che coronano il Sacro Monte di Crea, poco interessate
da insediamenti abitativi a causa delle eccessive acclività
e della facile erosione dei versanti, preservano, da tempi
immemorabili, lembi della foresta naturale che dominava
il paesaggio di queste terre sino all'IX secolo (alto
Medioevo) e sistemi ambientali naturali poco alterati
altrove in Monferrato drasticamente ridotti a causa degli
estesi dissodamenti legati all'espandersi della coltivazione
della vite e delle colture cerealicole.
I boschi naturali che ricoprono questi colli sono riconducibili
a due tipologie ben differenziate: quelli mesoxerofili
che ricoprono i dossi e le alte pendici nelle esposizioni
calde e soleggiate e i boschi mesofili degli impluvi di
fondovalle e della basse pendici.
I boschi mesoxerofili sono costituiti dalla Roverella
(Quercus pubescens) e dall'Orniello (Fraxinus ornus) associati
con altre specie arboree tra cui il raro Cerro (Quercus
cerris) e l'ormai rarissimo Pino silvestre (Pinus sylvestris).
Sono boschi radi dove l'abbondante filtrazione della luce
consente lo sviluppo di un fitto strato arbustivo e lo
sviluppo di uno strato erbaceo ad impronta termofila in
quanto l'esposizione e la natura del terreno creano condizioni
microclimatiche in cui gli effetti delle temperature invernali
sono fortemente mitigati. Nello strato arbustivo vegetano
il Viburno (Viburnum lantana), il Citiso (Cytisus sessilifolius),
l'erba dondolina (Coronilla emerus), la bellissima Campanula
medium esclusiva della Provenza e dell' Appennino ligure-piemontese,
Asperula purpurea, Inula bifrons, Spartium junceum e varie
orchidacee.
Al bosco di Roverella e Orniello dei dossi si contrappone
il bosco mesofilo di fondovalle e delle esposizioni a
nord costituito dalla Farnia (Quercus robur) e dal Carpino
(Carpinus betulus). Sono boschi fitti, ombrosi, con scarso
strato arbustivo spesso sostituiti dai castagneti o dai
robinieti. Lo strato erbaceo è ricco di specie
a fioritura primaverile precoce in grado di sfruttare
al meglio le radiazioni solari prima che il bosco rivestendosi
di foglie impedisca ai raggi di luce di raggiungere il
suolo. Tra queste le più note sono la Pulmonaria
(Pulmonaria officinalis), la Primula (Primula vulgaris),
alcune Viole (Viola riviniana, Viola reichembachiana ecc.),
l'Erba trinità (Hepatica nobilis).
La sopravvivenza dei boschi naturali è però
minacciata dalla diffusione della robinia (Robinia pseudacia).
Specie alloctona altamente competitrice dopo la ceduazione
tende a sostituirsi alle specie autoctone creando boschi
naturalisticamente impoveriti.