GIORNATA 
            PALEONTOLOGICA - 2005
          Appunti 
            per le osservazioni sul campo
          Le 
            osservazioni che faremo all’aperto richiedono alcune informazioni, 
            che vogliono rispondere in breve alle più frequenti domande 
            che ci possiamo porre su fossili e rocce, per esempio:
          cosa 
            sono i fossili? 
            perchè sono importanti e quali informazioni ci danno?
            perchè li troviamo in alcune rocce e non in altre?
            perchè dobbiamo conservarli e rispettarli?
          Fig. 
            1 - Conchiglie fossili di Bivalvi
          
          I 
            fossili sono resti di animali, come conchiglie, ossa, denti, o di 
            piante, come foglie o tronchi, conservati nelle rocce e resi più 
            duri da depositi di calcite o di altri minerali. Fanno parte dei fossili 
            anche le tracce di attività di animali, di cui non si è 
            conservato altro, come ad esempio le impronte di Dinosauri, ritrovate 
            in diverse parti d’Italia, o le piste e le tane scavate nel 
            fango da animali marini, comuni in molte rocce e spesso visibili anche 
            nella Pietra da Cantoni.
          
            Fig. 2 - Impronte di Dinosauro nei pressi di Rovereto, datate a circa 
            200 milioni di anni fa.
          
          I 
            fossili sono molto importanti perchè ci danno informazioni 
            sul passato della Terra, su animali vissuti milioni di anni fa, spesso 
            molto diversi da quelli che vivono ora e su condizioni ambientali 
            ugualmente molto differenti da quelle che ci circondano. I fossili 
            contenuti nelle rocce dimostrano che diverse specie si sono succedute 
            nel tempo e sono la prova dell’evoluzione biologica, dalla comparsa 
            della vita sulla Terra, circa 3 miliardi di anni fa, ad oggi.
            Inoltre, in base ai diversi tipi di fossili contenuti in una roccia 
            è possibile determinare l’età della roccia stessa. 
            La storia della Terra è stata suddivisa in intervalli geologici; 
            nella tabella seguente sono indicate le suddivisioni del Mesozoico 
            e del Cenozoico, in cui si sono formate la maggior parte delle rocce 
            dell’Italia contenenti fossili.
          Fig. 
            3 – Tabella geocronologica
          
          Per 
            potersi conservare e diventare fossili, i resti degli organismi devono 
            essere sepolti da sabbia o fango (ossia da sedimenti), in modo da 
            non essere distrutti da altri animali, da batteri o dal movimento 
            delle onde. 
            La deposizione di sedimenti avviene soprattutto al fondo del mare 
            ed è per questo che la maggior parte dei fossili appartiene 
            ad animali marini che avevano parti dure, più facilmente conservabili 
            come gusci o scheletri.
            Per lo stesso motivo, troveremo i fossili in rocce dette “sedimentarie”, 
            formate dalla deposizione e compattazione di frammenti di rocce più 
            antiche, minerali, scheletri di organismi. Invece non sarà 
            possibile trovare fossili in rocce formate in profondità nella 
            crosta terrestre o per l’attività dei vulcani.
            Nelle rocce sedimentarie i fossili però possono essere abbondanti 
            o anche assenti e possono essere presenti tipi diversi di fossili, 
            a secondo dell’ambiente e della profondità in cui si 
            è formata la roccia stessa: ad esempio nella maggior parte 
            della Pietra da Cantoni 
            
          Fig. 
            4 - Antica cava di Pietra da Cantoni
            
            
          Fig. 5 
            – Foraminiferi recenti
          
          sono 
            molto abbondanti i microfossili, in particolare i Foraminiferi
            piccolissimi animali marini con un guscio calcareo, per lo più 
            visibili solo con una lente o al microscopio.
            Le conchiglie fossili più grandi (o macrofossili) di Bivalvi 
            
          
          (Fig. 
            6) (le conchiglie fatte da due parti, come una cozza)
            e di Gasteropodi (quelle avvolte a spirale, come le lumache)
          
 
            
          (Fig.7) 
            sono invece più rare. L’abbondanza di microfossili indica 
            che la Pietra da Cantoni si è formata al fondo di un mare aperto 
            e abbastanza lontano dalla costa. I livelli in cui i macrofossili 
            sono più comuni, sempre nella Pietra da Cantoni o nelle rocce 
            che troviamo ad esempio a Moncalvo, invece sono stati deposti in acque 
            poco profonde, dove i gusci sono stati spesso accumulati dalle onde. 
            
          Durante 
            la storia della Terra la forma e l’estensione delle terre emerse 
            e dei mari sono cambiate continuamente. Nella figura è rappresentata 
            la disposizione dei continenti circa 135 milioni di anni fa, quando 
            i Dinosauri erano dominanti, e circa 65 milioni di anni fa, all’inizio 
            dell’Era Cenozoica, quando i Dinosauri erano ormai estinti e 
            iniziava la grande diffusione dei Mammiferi.
            
          
          Fig. 8 
            – Posizione dei continenti nel tempo
          Intorno 
            a 25 milioni di anni fa, durante il Miocene inferiore, la Pietra da 
            Cantoni iniziava a formarsi al fondo di un ampio e profondo mare, 
            ricoprendo depositi più antichi, deposti a partire dall’Eocene 
            (Fig. 9). 
          
          I 
            sedimenti deposti in questo mare hanno dato origine alle rocce della 
            regione che geologicamente viene indicata come Bacino Ligure Piemontese 
            o Bacino Terziario Piemontese. 
          
            Questo mare si è man mano ristretto, ma esisteva ancora durante 
            il Pliocene (tra 5 e circa 2 milioni anni fa), quando si sono deposte 
            le sabbie ricche di fossili di Moncalvo e dell’Astigiano. Il 
            movimento dei continenti e in particolare l’avvicinamento dell’Africa 
            all’Europa è all’origine della sua chiusura, come 
            della formazione delle Alpi e degli Appennini; le rocce deposte al 
            fondo dell’oceano venivano compresse, deformate e sollevate 
            fino a dare le rocce oggi emerse, in cui ritroviamo come fossili i 
            resti degli animali che vivevano nei mari del Miocene e del Pliocene.
          I 
            fossili vanno quindi rispettati come documenti del passato geologico, 
            non solo perchè tutelati da leggi dello Stato: anche se ci 
            interessano, dobbiamo fare in modo di non distruggerli!
          Fonti 
            delle illustrazioni
            Figura 1, 3-5: Donata Violanti
            Figure 2, 8, 9: modificate da http://www.regione.emilia-romagna.it/geologia/divulgazione/pianeta_terra/15_alpi/c_alpi.htm
            Figure 6, 7: Università di Torino.